“Ironizzare su sé stessi è un atto d’amore e di libertà: prendetevi in giro più spesso, invece di lasciare che lo facciano gli altri”. Con queste parole l’attore Pierpaolo Spollon, noto al grande pubblico per l’interpretazione di Riccardo nella serie televisiva “Doc – Nelle tue mani”, ha incantato gli studenti del settore Servizi culturali e dello spettacolo del nostro istituto, che ieri hanno avuto l’opportunità di intervistarlo prima del suo spettacolo teatrale “Quel che provo dir non so”, in scena al Teatro Verdi di Brindisi.

Lo spettacolo parte da un dato che fa riflettere: il 70% dei casi di depressione giovanile deriva dall’incapacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni. Spollon, con un monologo profondo e carico di autoironia, ha esplorato l’importanza di accogliere ogni emozione – dalla rabbia alla gioia, dalla paura alla tristezza – per trasformarle in strumenti di crescita personale.

“Per un attore, – ha spiegato Spollon ai microfoni del “Polo Messapia”, riconoscere e padroneggiare il turbinio emotivo che ogni personaggio porta con sé è essenziale per dar vita a interpretazioni autentiche. Ma la capacità di leggere le proprie emozioni non è meno importante nella vita di tutti i giorni: saper dire “questo è ciò che provo” è una chiave per relazionarsi meglio con il mondo e per costruire rapporti autentici”.

Gli studenti, stimolati dalle sue riflessioni, hanno avuto l’occasione di riflettere sul valore della fragilità come forza nascosta. Come Spollon ha dimostrato sul palco, emozioni e vulnerabilità non sono limiti, ma risorse preziose per crescere e affrontare la vita con consapevolezza. Un’esperienza di PCTO che ha trasformato il teatro in uno specchio, riflettendo emozioni e fragilità come strumenti per crescere e affrontare la vita con coraggio.